La prima persona che siamo andati a scoglionare per debuttare
con il nostro anticipato giuoco Voi, Milano e ciascuno di voi, è un personaggio già illustre del bloggo, qui citato
come coniatore del fondamentale neologismo gommino
del tergi. Trattasi di pensionato che non sminchia gli operai stazionando
davanti ai cantieri (eppoi comunque è un pensionato ggiovane e ggiovanile),
perché i cantieri li apre lui, direttamente: in cucina, ove è un cuoco
talentuoso e creativo; ovunque si applichi, tra fogli e foglietti, in
multiformi espressioni artistiche aventi a che fare con la parola, e pure la
musica (alcune delle sue composiscion
sono raccolte nel bloggo, di cui è autore, Prima le parole); e sul cavalletto,
ove dà vita a quadri e opere d’arte su tela, legno, carta. Ha pure la scienza e
la manualità d’un sarto signori, ma che volere di più?
Va
poi sottolineato, fondamentale, il fatto che sia sì un creativo ma con molto
metodo, cosa che gli conferisce una solida costanza nel dedicarsi alle sue molteplici attività. E a proposito di metodo: quando dovete stipare un armadio con ingenti
quantità di roba, grazie alle sue arti magiche e pure un po' chirurgiche, lui saprà addirittura incredibilmente far avanzare dello spazio.
È
poi individuo molto scherzoso, giocoso e buono. Anche assai paziente,
l’importante è non farlo troppo incazzare, che sennò so cazz ehehehe. Ad ogni
modo davvero non c’è una cosa e dico una in cui non sia disposto ad aiutarti. A
consigliarti e appoggiarti con entusiamo.
Grande
lettore, estimatore di ottima musica e amante delle cartine geografiche, che
provocano in lui imperscrutabili eccitazioni, è il caposquadra esploratore
delle gite di Natale e Pasqua; se potesse poi percorrerebbe sempre una
strada diversa, preferibilmente se in salita – d’altra parte lui è, se non un
montagnolo, quantomeno un collinare.
Generoso
di natura, durante la sua carriera lavorativa è stato in prima linea nella
lotta, nella conquista e nella difesa dei diritti dei lavoratori, suoi
colleghi, donne e uomini che si trovavano ad attraversare situazioni di vita
molto delicate. Il che lo rende già un signore molto, molto speciale ai miei
occhi. Sono in molti infatti a volergli ben. E poi è con lui che ho partecipato alle mie prime manifestazioni.
Eppoi, oltre a essere, come già scritto, personaggio
illustre del bloggo, è soprattutto un personaggio illustre del mio cuore, in
quanto che è il mio papà.
(Babbo, grazie per aver dedicato questo tempo
alla tua figlia cretina, ti voglio bene!)
Quindi,
prima di incominciare, un applauso fragoroso per essersi prestato, e per di più per primo, affrontando l'ignoto con il coraggio (ma anche la gloria!) che è propria dei pionieri!
E
incominciamo, adunque, andando testé a scoprire cosa Mr Egidio abbia risposto alle cinque domandine, a iniziare dalla
prima, che andiamo a disvelare attraverso quest’autocompilato cartoncino all’uopo
predisposto:
1.
Il luogo preferito
2.
Il luogo del coeur
Il
luogo del cuore è la piazza Wagner dove avevo appuntamento con la mia ragazza
di sempre. Piazza Wagner e tutti i luoghi intorno a via Marghera e corso
Vercelli e poi la pizzeria, in una vietta vicino a piazzale Tripoli, dove
finivamo spessissimo per nutrire il corpo.
3.
Il pezzo da novanta
Non
so se proprio me la porterei davanti casa, ma la chiesetta di San Satiro vista
dalla via Giardino ha un fascino particolarissimo. Con i suoi mattoni rossi
sembra una pietra preziosa incastonata tra le viuzze strette del centro e i
palazzi della vecchia Milano.
4.
Il luogo più sbalorditivo
La
Certosa di Garegnano è senza dubbio un posto insolitamente fascinoso per la
facciata, i cortiletti antistanti l’ingresso della chiesa, la candida pietra
che di giorno riluce sotto il sole (quando c’è) e di sera, suggestiva, alla
luce dei lampioni. Da vedere anche al tramonto in un giorno d’estate.
5.
L’itinerario che suggerisci
La
passeggiata che suggerisco è la Milano insolita dei Navigli (quelli che sono
rimasti), Darsena/Naviglio Grande/Naviglio Pavese, passando sui ponticelli da
parte a parte tra le vecchie case, i cortili curati, i bar e le botteghe
d’arte. È d’obbligo una foto al lavatoio del vicoletto dei lavandai.
***
Ebbravo babbo, grazie per il tuo contributo! Come vedete il nostro Egidio ci ha nel quore una Milano classica ma non
scontata: Santa Maria presso San Satiro – di cui vi ricordo si è già parlato
qui – e la centrale piazza Mercanti, la cui visione condivido in pienone.
Figurano poi i Navigli, con lo scorcio tanto amato del vicolo dei Lavandai,
cartolina meneghina senz’altro suggestiva, anche se credo che il mi babbo conservi
un’immagine mentale del suddetto luogo diversa dalla mia, poiché esso mi
sovviene oggidì turpemente sfigurato dalla dilagante presenza di tavolini, sciocche sediole e relativi, issati annoiati gommini del tergi (per l'appunto). Però è clamorosamente
giusto ricordarsi e recuperare questo brano di milanesità perduta, anche se passata,
anche se non è più, poiché quantomeno ci rammenta com’era, e com’era vera, allora, Milano.
Poi
un gioiello, ma gioiello di quelli veri: la superba Certosa di Garegnano, che
finisce in effetti per sorprendere, così nobile, in un lembo di periferia a
ridosso delle autostrade.
In
ultimo, bella bella bella la citazione di piazza Wagner, con la sua chiesa
rossa e il suo milanesissimo (e antico) mercato coperto, non solo per
l’originalità rispetto a tanti posti più centrali, noti e battuti di Milano, ma
anche perché ‘luogo del cuore’ veramente, meta dopo una giornata di lavoro dove
incontrare, finalmente, la propria metà...
Bene, aspettiamo
ora fiduciosi altri volontari attirati non da premi né cotillon (‘un se vince nulla!) ma animati dalla
voglia di dire la propria sulle bellezze ora palmari ora segrete, ora
condivise ora personali, di questa città.
Per chiunquenon c’avesse un cazzo da fare volesse partecipare, qui è possibile
scaricare la sagomina duomesca ove vergare di proprio pugno il nome del luogo
mediolano più adorato. Who will be the next?
Per chiunque
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